Pensiamo, parliamo e vediamo solo un cosa di cui non faccio il nome. Forse anche altro trova il posto in questa enorme tempesta, ma si accompagna sempre all’ormai stantio pensiero emergente chissà da dove
L’attenzione di tutti rivolta verso un unico punto mantiene viva l’idea, la paura, il modo e l’evolversi, grazie all’energia dell’umanità. Che poderoso atto di magia! Cecità, questo è lo scopo ultimo dell’incantesimo. Privati della vista e cerebralmente annientati, non sappiamo più dove camminiamo, chi siamo e cosa stiamo facendo
Figli di questa Terra, chiamata anche Madre, ci siamo arrogati il privilegio di maltrattarla. Faremmo mai questo alla nostra madre di carne? Prosciugata, inquinata, portata all’estremo attraverso l’industrializzazione priva di ogni senso della vita, animali in batteria stipati come barili e sterminati in catena di montaggio per la soddisfazione del gusto inconsapevole. Mari arati da reti immense tenute insieme dall’ignoranza, dalle pance piene, dalle tasche piene, dalle teste vuote. Foreste ormai estinte hanno ceduto il passo alla prepotenza di chi non vuol vedere, ma sentire solo il frusciante denaro accarezzare le mani sporche, così tanto che è inutile lavarle
C’è una pandemia ben più grave di quella che sta tempestando e si chiama ignoranza. Da secoli imperversa tra l’umanità e non esiste cura adeguata, almeno così pare. Schiavitù antica, incatenava uomini sulle navi, schiavitù moderna, incatena uomini all’illusione che viene propinata giorno dopo giorno. Alimentata dal consumismo e catalizzata dalla povertà d’animo, portiamo avanti i resti cenciosi di un’umanità cieca, che sta andando a sbattere contro i confini da lei stessa innalzati per proteggersi dalla realtà. Uomini distrutti abitano in cunicoli scavati nei pressi del civile muro americano, affollate discariche africane raccolgono e selezionano con dovizia quello che avanza dalla prestigiosa aristocrazia europea, miniere africane abitate da bambini obbligati a cercare minerali, resi schiavi dalla tecnologia che non rallenta mai correndo verso il progresso infinito. Incatenati da uno smartphone, da un computer…
Tanto altro potrebbe aggiungersi a questa triste lista, ma ciò è già abbastanza per rabbrividire sapendo che lo scempio perdura da anni e una buona parte dell’umanità ha scelto di non vedere, né il presente né il passato. La Terra, sistema complesso e intelligente, intelligenza che possiamo solo percepire vagamente, ha deciso di avvisarci tramite l’unico mezzo a sua disposizione: il clima. Si rende necessario stipulare degli accordi per preservare l’unica casa che abbiamo? Dovrebbe essere un comportamento innato, senza alcun bisogno di trattative!
L’uomo è una creatura straordinaria e fautore di opere meravigliose, ma l’ignoranza è il veleno che annienta la magia e lo rende sterile, governabile, debole, cieco e sordo. La Terra è chiamata Madre perché viviamo solo nutrendoci della sua sostanza e la pandemia più grave è la cecità verso l’unica casa che abbiamo, perché persa questa non c’è un domani